CHERATOCONO

cheratocono1

Si tratta di una patologia oculare caratterizzata dalla protrusione a cono della cornea (il tessuto piu’ anteriore e trasparente dell’occhio) che interessa, generalmente, l’area centrale e paracentrale inferiore; si tratta di una patologia che insorge gradualmente e priva di connotazioni infiammatorie. Si tratta di una patologia asimmetricamente bilaterale, piu’ frequente (fino a due volte) nel sesso femminile e che si presenta inizialmente nella seconda decade di vita; la progressione e’ graduale e la patologia può stabilizzarsi dopo alcuni anni; raramente peggiora dopo i 40 anni. In altri casi, invece,la progressione e’ piu’ rapida. Dal punto di vista refrattivo, cio’ si traduce in un decifit visivo a causa dell’insorgenza di un astigmatismo miopico composto irregolare.Tale difetto puo’ essere rilevato durante una visita oculistica grazie all’esame che il medico oculista effettua al biomicroscopio e grazie all’osservazione all’oftalmometro, strumento in grado di misurare la curvatura della superficie anteriore della cornea nella sua porzione centrale.

cheratocono topografia

I casi caratterizzati da una maggiore progressione determinano uno sfiancamento della porzione di cornea interessata e, di conseguenza, un assottigliamento del tessuto nella zona dell’apice; a causa di cio’, si puo’ avere una compromissione della trasparenza corneale con un decifit ulteriore del visus. Mentre nelle prime fasi della malattia e’ possibile ottenere una buona correzione del difetto refrattivo indotto dal cheratocono con un semplice occhiale, in un secondo momento e’ necessario ricorrere all’uso di lenti corneali a contatto per correggere l’astigmatismo irregolare corneale ed ottenere un miglioramento dell’acuita’ visiva. Si tratta di lenti semirigide o, nei casi piu’ favorevoli, di lenti morbide di spessore elevato,decisamente piu’ sopportabili rispetto alle prime.

Quando la correzione con occhiali o lenti a contatto non e’ possibile, a causa dell’elevata irregolarita’ dell’astigmatismo o della intolleranza ad esse, e’ necessario ricorrere alla chirurgia. Diverse sono le soluzioni proposte, ciascuna con vantaggi e svantaggi:

anelli intrastomali, che, introdotti nello spessore corneale, consentono di uniformare la curvatura di superficie

anelli intrastromali

– cheratoplastica lamellare anteriore (DALK, acronimo di Deep Anterior Lamellar Keratoplasty), tecnica nella quale una lamella di tessuto corneale di un donatore viene innestata sulla cornea affetta da cheratocono dopo averne asportato gli strati piu’ superficiali

DALK

– cheratoplastica perforante (PK, acronimo di Penetrating Keratoplasty), ovvero il trapianto di cornea a tutto spessore

trapianto schema PKP

– la piu’ recente tecnica di rinforzo del tessuto corneale denominata Cross-Linking, metodica che tende a rendere la cornea più rigida inducendo la formazione di legami tra le fibre collagene che la rinforzano e ne impediscono così lo sfiancamento e la successiva perforazione.

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